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    La Roma Est di Pasolini

    30 Aprile 2017

    • « ASSEMBLEA NAZIONALE FIAB a Monza
    • Fave e Pecorino a bordo lago »

    Questo itinerario ci farà rivivere le atmosfere dei film dei romanzi delle poesie e dei racconti di Pasolini. Il percorso si snoda verso est dalla Caffarella attraverso il Mandrione, il Pigneto, Tor Pignattara per giungere alla borgata ponte Mammolo-Rebibbia dove abitò il poeta.

    PROGRAMMA

    Tipologia Difficoltà Lunghezza Dislivello Trasporto
    Cicloturistica
     Percorso con lievi dislivelli, facile
    35 km
    n.d. m
    Solo bici
    Itinerario
    passeggiata archeologica, parco Caffarella, Cecafumo, Quadraro vecchio, Mandrione, Pigneto, Portonaccio, Tiburtino, Ponte Mammolo, Rebibbia.
    È in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo. […] I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo.
    Ferdinando Pessoa, da Il Libro Dell’Inqietudine, Feltrinelli, 1986.
    Ognuno di noi si porta dentro un bagaglio di ricordi e quelli più nascosti, che stanno in fondo, spingono per uscire, per ricucire una frattura della memoria, per una ricomposizione di sé.
    “E’ in noi che i paesaggi hanno paesaggio”, dice Pessoa e l’immagine di una parte di Roma dentro di me, dei miei ricordi e dei miei sogni d’improvviso non corrisponde alle immagini che mi compaiono davanti agli occhi.
    Sono nato a Monteverde, ho frequentato le elementari alla scuola Franceschi accanto ai grattacieli di Donna Olimpia dove Pasolini ha ambientato Ragazzi di Vita ed altri suoi scritti, ero un ragazzino e non conoscevo Pasolini, ma quella Roma, quei palazzi, quella luce, quella polvere, da lui descritti, li ho visti, li ho vissuti, ho fatto “a botte con i grattacelini”, quell’odore ruvido delle baracche di piazza San Giovanni di Dio, di Piazza Ippolito Nievo, vicino a Porta Portese, l’ho sentito e lo ricordo forte ora come allora, asciugava le mucose e seccava la gola.
    La periferia, le borgate le ho anche conosciute quelle volte che mia madre mi portava a scuola con sé. Era maestra e insegnava in una scuoletta elementare a Corviale, di cinque aule, dalla prima alla quinta classe.
    I visi di quegli scolaretti, che non avevano mai il grembiule ed il fiocco a posto, le strade infangate d’inverno e polverose d’estate, i casolari nei prati, i lotti delle case costruite dal fascismo al Trullo, le donne che portavano al collo, poggiati su scollature generose, cuoricini d’oro con le fotografie incastonate dei cari defunti, sono state immagini impresse nella mia memoria come tessere di un mosaico in disordine, immagini di un mondo dove la vita si viveva nel presente, un mondo che trasudava di una sensualità che percepivo e non sapevo neanche cosa fosse, tanto differente dalla mia condizione di “privilegio” e di formalismo che mi derivava dell’essere il figlio della maestra.
    Tutti quei ricordi come tessere di un mosaico in disordine li ho ricomposti successivamente con la lettura dei libri di Pasolini, con la visione dei suoi film.
    Roma per Pasolini fu fonte di scoperta umana e letteraria, di sentimenti fortissimi e contrastanti, di amore, di delusione, di corpo e di sangue, che ha descritto in romanzi, poesie e racconti e nei film della trilogia romana, ma anche in qualche modo in “Uccellacci e uccellini”, successivo al suo dichiarato disincanto per figli delle borgate che stavano mutando antropologicamente e ambientò numerose scene di questo film a Monte Cucco, oltre la borgata del Trullo con l’obiettivo della cinepresa rivolto verso una Roma che non era propriamente tale, era l’EUR, architettura razionalista, dove si era trasferito ad abitare dopo Monteverde.
    Ripercorrere oggi, con sistematica ricerca, le strade di quelle borgate, oltre a Donna Olimpia, il Mandrione, gli acquedotti, Don Bosco, il Quadraro, Cecafumo, il Pigneto, L’Acqua Bullicante, Tor Pignattara, il quartiere degli Angeli, che dopo quegli episodi dell’infanzia, avevo esplorato da adolescente avventurandomi col motorino, senza sapere bene dove fossi, è stato come rincontrare un amico che non si vede da anni, con le rughe, con meno capelli, c’è stato un lungo intervallo è vero, ma bastano poche parole, qualche notizia ed è tutto come una volta.
    Ma, non è per niente come una volta.
    Roma Aprile 2016
    Roberto Cavallini
    Allegati
    Mappa

    ACCOMPAGNATORI

    Roberto Cavallini – Tel. 335-8084764 – E-mail rbrt.cavallini@gmail.com

    INFORMAZIONI

    Appuntamento
    Domenica 30 aprile 2017 ore 9,00 Metro Piramude
    Note
    pranzo al sacco
    casco consigliato
    acqua – la borraccia
    abbigliamento stagionale
    lucchetto
    Link utili
    uno per riga andando a capo con un un invio altrimenti togli tutto
    http://sulsitochevuoitu/lapaginachevuoitu.html
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    Dettagli

    Data:
    30 Aprile 2017
    Categoria Evento:
    Uscite
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