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Galeria Antica
28 Gennaio 2018
Una passeggiata invernale in bici, con visita del Monumento Naturale di Galeria Antica.
PROGRAMMA
Tipologia | Difficoltà | Lunghezza | Dislivello | Trasporto |
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- Itinerario
- stz Cesano di Roma-Galeria Antica-stz Maccarese
Un percorso relativamente semplice. Per metà su strada, la restante parte, sterrata, potrebbe presentare qualche difficoltà dovuto a tratti fangosi. Ciò dipenderà dalle condizioni meteo dei giorni precedenti quello dell’uscita. Si consiglia munirsi di sacchetti di plastica per proteggere le scarpe. Questa parte del percorso su sterrato è particolarmente suggestivo e molto divertente per gli amanti della MTB. Attraversa la campagna romana e parte del Parco del Litorale Romano, per terminare nelle vicinanze della stazione di rientro. Tuttavia in caso di seria difficoltà nel percorrerlo dovuto alle condizioni meteo, proseguiremo lungo la provinciale, che è altrettanto suggestiva per il paesaggio circostante, e poco trafficata per la maggioranza del suo percorso.
Galeria Antica si trova a pochi chilometri dalla stazione di inizio percorso. Dedicheremo alla sua visita circa mezz’ora. L’ingresso è libero.
MONUMENTO NATURALE DI GALERIA ANTICA.
Nelle vicinanze del piccolo borgo di Santa Maria di Galeria, e non facilmente individuabile, troviamo il Monumento naturale di Galeria Antica. Si tratta di un’area naturale protetta istituita nel 1999. Occupa una superficie di 40 ha e rientra all’interno del comune di Roma.
Galeria Antica è una città fantasma usata talvolta come set cinematografico, per la conservazione dell’impianto medievale e la relativa vicinanza a Cinecittà. È stata riconosciuta come monumento naturale ed è affidata in gestione a RomaNatura.
Le rovine di Galeria, immerse nell’Agro Romano a nord della capitale, sono arroccate su uno sperone tufaceo limitato ad ovest dal Fiume Arrone. Questo sperone di forma pressoché quadrangolare costituiva al tempo un’ottima difesa naturale. Abbandonata da più di due secoli la vegetazione ha preso il sopravvento in tutta l’area dove sorgeva la città fortificata creando un ecosistema unico nel suo genere. Infatti, tra i ruderi possiamo ammirare specie vegetali di grande interesse tra cui lecci e aceri, ma anche cerri, olmi e ontani.
Le fonti di cui disponiamo sulla nascita della città di Galeria ci lasciano due versioni differenti: la prima afferma che la città fu fondata dall’antico popolo dei Galerii di cui però non sappiamo di preciso né l’esatta area di dominazione né il periodo esatto in cui questo popolo è vissuto.
Alcuni ritrovamenti etruschi fanno però pensare (e da qui la seconda ipotesi) che Galeria fu fondata al tempo della dominazione etrusca e che all’epoca prendeva il nome di Careia. La testimonianza del loro sicuro passaggio è data dalla presenza nella zona di alcune piccole necropoli con tombe a camera sparse qua e la nella gola sottostante l’abitato ed alcuni resti di mura all’interno dell’abitato.
Careia era un centro di modesta importanza a guardia dei confini meridionali del territorio etrusco posta tra le importanti città di Veio e Cerveteri. Un altro dato certo è che dopo il declino degli etruschi fu colonizzata dai romani come testimoniano alcuni archi a sesto acuto e le costruzioni ad “opus incertum” ritrovate nella città. Come tutte le città satelliti di Roma, anche Galeria decadde sotto la spinta delle invasioni germaniche, per essere ripopolata solo nel medioevo. Nell’VIII secolo d.C. papa Adriano I, che mirava ad un’espansione e a un consolidamento dell’area della Campagna Romana, fondò in una Galeria in rovina una Domus Cullate. Questa venne poi trasformata in “curtis” da papa Gregorio IV nell’anno 840 d.C.
Qualche decennio più tardi i Saraceni, che in quel periodo imperversavano sulle coste tirreniche, assediarono e distrussero Galeria. Ricostruita e ampliata fu proprietà dei Conti di Galeria e successivamente, dall’anno 1276 appartenne alla famiglia Orsini. I passaggi di mano furono molto numerosi cosicché nel 1486 divenne proprietà dei Colonna a cui seguirono i Caetani, i Savelli e in ultimo i Sanseverino. Con il passaggio a quest’ultima famiglia per Galeria iniziò un lento ma inesorabile declino che la vide nel corso degli anni trasformarsi da centro fortificato a tenuta agricola. Com’è ovvio la popolazione ebbe un forte calo che culminò con la malaria che durante il 1700 infestava l’Agro Romano. Ormai in rovina e ridotta per lo più a rifugio di pochi disperati, Galeria fu completamente abbandonata nell’anno 1809.
LA VISITA ALLA CITTA’ DI GALERIA ANTICA.
Prima di descrivere quello che possiamo trovare nella città morta di Galeria un avvertimento è d’obbligo. Pur non avendo bisogno di permessi particolari per accedere al sito è da sottolineare il fatto che in tutta la zona l’intricata vegetazione nasconde alcune buche a volte anche profonde e che molte rovine sono alquanto pericolanti. Con un po’ di attenzione tutto diventa più facile e ci si può tranquillamente immergere nel fascino della visita.
Così, arroccate sullo sperone di tufo troviamo molti ruderi di case che costituivano il centro vitale della Galeria medioevale. Sappiamo con certezza che all’interno dell’area fortificata sorgeva un castello andato completamente distrutto di cui restano solo alcune macerie. Annessa al castello era la Chiesa di San Nicola di cui possiamo ammirare il piccolo campanile eretto nel XVIII secolo, unica testimonianza dell’esistenza di questa chiesa.
Infatti, durante le epidemie di malaria, la chiesa, già malandata e in forte stato di abbandono, fu trasformata in cimitero dagli abitanti che avevano necessità di seppellire le loro vittime. Comunque, oltre a questa chiesa all’interno del borgo ne sorgevano altre tre: Sant’Andrea, Santa Maria della Valle, conosciuta anche con il nome dell’Ospedale Vecchio, e la Chiesa di San Sebastiano.
La prima venne completamente distrutta da un incendio nel 1816, la seconda fu devastata da un fulmine sul finire del XVI secolo, e alla terza non toccò sorte migliore. La Chiesa di San Sebastiano, in cui venivano effettuate le funzioni liturgiche in onore del santo, venne demolita alla fine del 1600. Tranne la mulattiera principale che attraversa il borgo non esiste un preciso percorso di visita. Altre costruzioni si trovano sparse e seminascoste dalla vegetazione un po’ ovunque nei dintorni della zona centrale. Un esempio significativo è il ponte che attraversa il Fiume Arrone a valle del borgo.
Prenotazioni:
Tramite e-mail comunicando Nome e Cognome, Telefono e N. Tessera 2018 se già in possesso.
ACCOMPAGNATORI
- Enrico Caruso – Tel. 346-3305278 – E-mail enrico.lacov@gmail.com
INFORMAZIONI
- Appuntamento
- Contattare la guida
- Treno (andata) per Cesano di Roma
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- Partenza da
-
Tuscolana
Ostiense
Trastevere
San Pietro - Arrivo ore
- Treno (ritorno) da Maccarese
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- Partenza ore
- 15:36
- Arrivo a
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San Pietro 15:53
Trastevere 15:58
Ostiense 16:05
Tuscolana 16:10
Termini 16:18
- Note
- – Casco obbligatorio
– pranzo a sacco (bar solo alla stazione di arrivo e partenza)
– Acqua
– Mantellina o giacca antipioggia
– Lucchetto e cinghia (per bloccare la bici sul treno)
– Necessario essenziale per le riparazioni veloci
della bici (camere d’aria, kit riparazione) - Costi
- treno a/r 3,60€
supplemento bici 3,50€ - Immagini
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