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    Una Mattina in giro per Roma – Roma Barocca

    3 Marzo 2019

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    • Una Mattina in giro per Roma: una passeggiata per i parchi di Roma fino al MAAM »

    Spostata in altra data!

    palazzi, chiese, fontane e parchi nella Roma del Seicento

    PROGRAMMA

    Tipologia Difficoltà Lunghezza Dislivello Trasporto
    Cicloturistica
     Percorso con lievi dislivelli, facile
    25 km
    n.d. m
    Solo bici
    Itinerario
    ATTENZIONE: USCITA RIMANDATA AD ALTRA ATA PER INDISPNIBILITA’ DELL’ACCOMPAGNATORE
    Partenza Stazione Metro “B” Circo Massimo (FAO) – Santi Luca e Martina al Foro – Sant’Ivo alla Sapienza – Piazza Navona – S. Maria della Pace – Piazza del Quirinale – S. Andrea al Quirinale – S. Carlo alle Quattro Fontane – Palazzo Barberini – Fontana del Tritone – Palazzo Propaganda Fide – Fontana della Barcaccia – Galleria Borghese e giardini segreti – Piazza del Popolo – Palazzo Borghese – Palazzo Montecitorio.
    SOSTA PRANZO
    Oratorio dei Filippini e Torre dell’Orologio – Palazzo Spada con visita alla Galleria- Colonnato di S. Pietro – Fontana dell’Acqua Paola (Fontanone) – Palazzo del Vascello – Casino del Bel Respiro a Villa Pamphilj – ritorno al Circo Massimo.

    Nel corso del XVII secolo il centro Europa fu coinvolto da grandi conflitti che sfociarono nella guerra dei trent’anni (1618-1648), una lotta religiosa e politica che coinvolse i territori appartenenti al Sacro Romano Impero e alla maggior parte delle potenze europee, fino all’Italia Settentrionale. In questo contesto il papato, non coinvolto direttamente, investì enormi risorse nella rappresentazione dell’autorità e superiorità della chiesa. La scenografica trasformazione di Roma si manifestò con l’esplosione delle arti: opere che hanno profondamente mutato lo spazio urbano. In architettura i protagonisti assoluti del Barocco furono: Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona.
    L’itinerario “Roma Barocca” consentirà di percorrere il centro storico e le grandi ville alla scoperta dei palazzi, delle chiese e delle piazze che nell’ampio arco del Seicento hanno profondamente arricchito la città con opere realizzate grazie alla volontà di alcuni papi, fra cui Paolo V Borghese, Urbano VIII Barberini, Innocenzo X Pamphilj, e Alessandro VII Chigi. Le differenti personalità e il ruolo avuto da ognuno di loro hanno permesso alla città di diventare il centro della cultura europea da cui hanno attinto artisti di ogni parte del mondo.

    FRANCESCO BORROMINI (1599-1667)
    Nelle opere di Francesco Borromini si riconosce la volontà di superare gli schemi classicistici, per elaborare nuove forme spaziali capaci di plasmare la materia. Lo spazio è affrontato in modo nuovo, diventa elemento costitutivo dell’architettura: può essere modellato e sagomato creando superfici concave e convesse che si intersecano in un insieme armonico.
    Nella chiesa di S. Carlino (1634) si compie una vera rivoluzione: la pianta della piccolissima chiesa è progettata rispettando uno sviluppo geometrico perfetto; la facciata è scandita da una serie di colonne perimetrali che sorreggono una trabeazione ininterrotta. Il movimento ondulato delle superfici definisce uno spazio flessibile che si contrae e si espande ritmicamente.
    Il culmine della sua grandezza lo realizza nel 1642 con la chiesa di S. Ivo alla Sapienza. Anche in questo caso la geometria è alla base della sua filosofia: la pianta si sviluppa attraverso la sovrapposizione di due triangoli equilateri che formano un esagono centrale; nell’intersezione dei triangoli sono posizionati i sei pilastri corinzi che sorreggono la maestosa trabeazione mistilinea su cui poggiano le nervature della cupola. All’esterno i lati concavi della lanterna, anch’essi ai vertici di un esagono, sostengono l’innovativa spirale che aggiunge verticale dinamismo all’insieme.

    GIAN LORENZO BERNINI (1598-1680)
    Artista poliedrico, iniziò la sua carriera come scultore e pittore eseguendo opere magnifiche, commissionate da Scipione Borghese, il suo mecenate, che si possono ancora ammirare alla Galleria Borghese. La prima esperienza architettonica fu quella di Palazzo Barberini che gli permise di confrontarsi con i maggiori artisti del periodo: Maderno, Borromini e Pietro da Cortona.
    Per riprendere a cimentarsi con l’architettura dovette attendere quasi vent’anni, quando papa Alessandro VII Chigi 1655-1667), di cultura umanista e amante delle arti e della filosofia, gli commissionò alcune prestigiose opere: il colonnato di S. Pietro, la Scala Regia, S. Andrea al Quirinale ed altre minori.
    Il colonnato è un portico ellittico di grandi dimensioni costituito da un’infinità di colonne doriche raccordato alla basilica con uno spazio trapezoidale. Con questo progetto il Bernini, con un effetto di illusione ottica, ha voluto ridimensionare la larghezza della facciata di S. Pietro e rivalutare la cupola michelangiolesca.
    Soprattutto con il progetto della Scala Regia, l’effetto ottico viene reso evidente dagli espedienti scenici dovuti alla falsa prospettiva. Come già Borromini a palazzo Spada, diminuì gradualmente la larghezza e l’altezza della galleria producendo un inganno ottico di maggiore profondità.
    In S. Andrea al Quirinale, la visione classica di Bernini lo porta a sperimentare un nuovo vigore compositivo utilizzando lo schema ellittico che si rifà alla centralità spaziale del Pantheon. La vera differenza è evidenziata dal ruolo determinante della luce: i finestroni perimetrali disposti sopra la cornice aggiungono dinamismo alle figure scultoree che si agitano sopra le cimase. La luce, diviene così la vera protagonista dell’opera berniniana e il chiarore vibrante che si riverbera conferisce plasticità a tutto ciò che colpisce determinando un’armonia compositiva davvero originale.

    PIETRO DA CORTONA (1596-1669)
    Pittore e architetto, giunse giovanissimo a Roma grazie all’amicizia con la famiglia Sacchetti che gli consentì di frequentare l’ambiente culturale romano.
    Il primo incarico lo ricevette nel 1627 quando il cardinale Francesco Barberini lo nominò direttore dell’Accademia di S. Luca consentendogli il permesso di ricavare una cappella di famiglia sotto l’antica chiesa di Santa Martina al Foro. La fortuna volle che durante i lavori furono trovati i resti della Santa e che papa Urbano VIII stanziò una notevole somma per ricostruire la chiesa. Naturalmente la direzione fu affidata a Pietro da Cortona, che realizzò la chiesa dei Santi Luca e Martina al Foro, uno dei primi capolavori dell’architettura barocca.
    Altra opera importante commissionate da Alessandro VII Chigi nel 1655 fu il restauro della chiesa e la sistemazione dello spazio urbano antistante S. Maria della Pace. Il nuovo impianto si inserisce con decisione nello spazio urbano circostante e la scenografica quinta architettonica agisce come un invito a partecipare alla rappresentazione che sta per svolgersi. Questo intervento, così impegnativo, non fu dettato solo da ragioni estetiche ma soprattutto da esigenze di viabilità. L’architetto, consapevole di dover intervenire sulla planimetria urbana, disegnò una raffinata soluzione, riuscendo a conservare l’intimità spaziale desiderata dal committente .

    ACCOMPAGNATORI

    Walter De Dominicis – Tel. 338-6245006 / 06-5138104 – E-mail dedos45@libero.it

    INFORMAZIONI

    Appuntamento
    Domenica 3 marzo – ore 9,00 – Stazione Metro "B" Circo Massimo (FAO)
    Note
    pranzo al sacco
    casco consigliato
    acqua
    abbigliamento pesante
    luci
    lucchetto
    Costi
    Ingressi gratuiti per la prima domenica del mese: Galleria Spada e Palazzo Barberini (facoltativi)
    Immagini

    Per rinnovare la tessera annuale o diventare socio porta alla gita questo modulo compilato e firmato.

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    Dettagli

    Data:
    3 Marzo 2019
    Categoria Evento:
    Uscite

    Luogo

    Lazio-RM-Roma-Centro storico
    Centro storico
    Roma (RM), Italia
    + Google Maps
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