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    GRAN TOUR DEL LAZIO GTL 10 – Arsoli Rieti

    25 Gennaio 2020

    • « Le Mostre d’acqua ovvero i punti finali degli acquedotti
    • Pedalando nella Memoria »

    GRAN TOUR DEL LAZIO GTL 10 – Pedalando da Arsoli verso Rieti

    PROGRAMMA

    Tipologia Difficoltà Lunghezza Dislivello Trasporto
    Cicloturistica
     Percorso che richiede allenamento
    55 km
    Treno + bici
    Itinerario
    IL LAGO DEL TURANO
    Giunto ai confini con l’Abruzzo, il percorso del GTL svolta verso nord e punta alla Sabina, verso il quarto capoluogo di provincia della regione: dopo Roma, Latina e Frosinone, questa tappa ci porta a Rieti, il “centro geografico d’Italia”. Per farlo sceglie la strada più gentile e meno aspra attraverso i monti, addentrandosi nella valle del Turano, dove nel 1939 si formò l’omonimo lago, in seguito alla costruzione di un’enorme diga. Il tracciato segue infatti un’andatura pianeggiante e addirittura in leggera discesa nel suo complesso, con due soli piccoli strappi in salita, offrendo il piacere di pedalare tra le montagne senza pedalare troppo.
    Da Arsoli passiamo sotto l’Autostrada A24 per puntare in direzione Turania, e vedere immediatamente diradarsi il traffico: questa vallata non è servita da treno o autostrade, ed è rimasta relativamente tranquilla e al sicuro dai grandi flussi turistici. Il fiume che costeggiamo, chiamato anch’esso Turano, si ingrossa gradualmente fino a diventare un fiordo, ramo meridionale del lago: i suoi contorni sono spesso nebbiosi, umidi e inquietanti.
    Arriviamo così ai due borghi di Castel di Tora e Colle di Tora, che si guardano dalle due sponde del lago, e delle rovine del castello di Antuni, ammassate su un’isoletta nei pressi del ponte che unisce i due lati. Dopo Colle di Tora ci sono le uniche pendenze da affrontare per arrivare alla diga del Turano: pochi tornanti nel bosco, e siamo alla gigantesca parete di cemento che trattiene il corso del fiume. Vale la pena una piccola deviazione per i paesi di Rocca Sinibalda, dove sorge l’impressionante Castello Sforza Cesarini, originario dell’XI secolo, e Posticciola, originario avamposto romano e passaggio di transumanza.
    Da qui in poi è tutta discesa: perdiamo la quota guadagnata in una strada snobbata dal traffico, per coprire in scioltezza gli ultimi chilometri pianeggianti verso il capoluogo sabino.

    ACCOMPAGNATORI

    Claudio Mancini – Tel. 3286673498 – E-mail claudio.mancini1982@gmail.com

    INFORMAZIONI

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    Dettagli

    Data:
    25 Gennaio 2020
    Categoria Evento:
    Uscite
    • « Le Mostre d’acqua ovvero i punti finali degli acquedotti
    • Pedalando nella Memoria »

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