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Le Mostre d’acqua ovvero i punti finali degli acquedotti
1 Febbraio 2020
Secondo un’antica tradizione risalente all’epoca Romana nei punti finali degli acquedotti veniva innalzata una fontana monumentale detta appunto "mostra"
PROGRAMMA
Tipologia | Difficoltà | Lunghezza | Dislivello | Trasporto |
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- Itinerario
- La costruzione degli acquedotti fu una delle imprese più grandi e più impegnative della civiltà romana, "la più alta manifestazione della grandezza di Roma", come scrisse nel 97 d.C. Frontino in qualità di "curatore degli acquedotti” L’acquedotto finiva con un "castello" terminale o principale, ossia una costruzione massiccia, a torre, contenente camere di decantazione ed una vasca dalla quale, per mezzo di prese o bocche, l’acqua veniva ripartita ed immessa nelle condutture urbane; inoltre il castello aveva il compito di garantire un flusso continuo nel caso di eventuali cali di pressione o di variazioni della velocità dell’acqua. Talvolta il "castello" terminava con una "mostra d’acqua", una fontana monumentale creata per solennizzare lo sbocco in città dell’acquedotto. Purtroppo non sono molte le "mostre" antiche pervenute fino a noi, perché quelle che oggi possiamo ammirare sono le fontane-mostra che accompagnarono i restauri ed i ripristini avvenuti a cominciare dal periodo tardo- quattrocentesco. In questa uscita andremo a conoscere l’unico castello rimasto di epoca romana, alcune delle mostre realizzate con il ripristino degli antichi acquedotti e anche l’ultima mostra in ordine di tempo (1949) quella dell’acquedotto del Peschiera.
ACCOMPAGNATORI
- Marina Mazzocchi – Tel. 3280747971 – E-mail mazzocchi.marina55@gmail.com
INFORMAZIONI
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