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Due tipologie d’ipotesi abitative a confronto, due stili di street art a confronto
16 Maggio 2021
Visiteremo in prima battuta una borgata degli anni ’40, il Trullo, con le sue abitazioni di pochi piani ed un senso apparente di comunità rafforzata dagli interventi dei poeti e dei pittori anonimi del Trullo. Procederemo il percorso verso “Corviale”, il palazzo più lungo d’Italia, "il Serpentone" adagiato per 1 Km. lungo la cresta di una collina. Un luogo straordinario che accoglie 4500 abitanti, ricco di opere di street art e crogiuolo di nuove culture, ormai lontano dallo stereotipo del degrado.
PROGRAMMA
Tipologia | Difficoltà | Lunghezza | Dislivello | Trasporto |
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- Itinerario
- piramide, Magliana, borgata Petrelli, Il Trullo, Nuovo Corviale, ritorno
IL TRULLO E CORVIALE – Due tipologie d’ipotesi abitative a confronto, due stili di street art a confronto
Visiteremo in prima battuta una borgata degli anni ’40, il Trullo, con le sue abitazioni di pochi piani ed un senso apparente di comunità rafforzata dagli interventi dei poeti e dei pittori anonimi del Trullo. Procederemo il percorso verso “Corviale”, il palazzo più lungo d’Italia, "il Serpentone" adagiato per 1 Km. lungo la cresta di una collina. Un luogo straordinario che accoglie 4500 abitanti, ricco di opere di street art e crogiuolo di nuove culture, e senso di appartenenza, ormai lontano dallo stereotipo del degrado.
IL TRULLO
Il Trullo è anche un luogo della mente.
La presenza di un sepolcro romano del I secolo alto 5 metri posto lungo l’argine del Tevere la cui forma ricorda quella dei trulli pugliesi, dà l’attuale nome alla borgata, che fu costruita fra il 1939 e il 1940 dall’Istituto Fascista Autonomo Case Popolari (IFACP), su progetto degli architetti Roberto Nicolini e Giuseppe Nicolosi, col nome di "Costanzo Ciano",per accogliere gli italiani emigrati all’estero e rimpatriati su impulso del Ministero degli Affari Esteri, e quale "residenza temporanea" dei cittadini del rione Monti, sfollati per la demolizione e costruzione di via dei Fori Imperiali, per poi, dopo la guerra, assumere il nome di Borgata del Trullo con delibera del 2 febbraio 1945.
Quando l’arte riscatta la periferia – I pittori anonimi del Trullo
Ci sono luoghi che raccontano un’altra verità. Antagonisti per definizione, dove l’essere “contro” diventa l’essere “con”, e le ragioni del conflitto incontrano le modalità del dialogo, un codice condiviso, un ordine alternativo fiorito nel disordine stratificato.
Luoghi che all’emergenza sociale rispondono con l’urgenza della cultura. Intitolati a una realtà ruvida, di aculei, di strappi e di improvviso tepore. È da qui, da questi centri vitalissimi e marginali, che sorge l’idea di quel nuovo “realismo” a volte divenuto una faccenda estetica, filosofica, intellettuale. Ma questo è un passaggio successivo, che attiene giusto alla teoria. Qui, intanto, si registrano i fatti. Cronaca di un quartiere che rinasce, a suon di versi e di immagini sui muri. Fenomenologia di una periferia in transito, fuori dai cliché politico-mediatici.
Il Trullo è un posto così. Roma, municipio XI, una realtà popolare con tutte le asprezze del caso: tra piccola borghesia in lotta contro i colpi della crisi, disoccupazione, criticità sociali, spaccio, emarginazione, solitudini e scarsezza di servizi, il Trullo racconta anche storie di solidarietà, di generosità, di militanza, di genuinità. E soprattutto di coraggio, laddove non si lascia spazio alla resa. E racconta, sorprendentemente, storie di rinascita dal basso, mediate dalla pratica dell’arte. Fra scrittura e pittura.
I poeti der trullo. Versi fra le strade di un quartiere
Ci siamo tutti. Siamo un coro.
Uniamo e alterniamo le nostre voci con lo scopo di comunicare, spaziare, espanderci.
Decidiamo di essere anonimi perché liberi di svelarci davvero, svincolati dall’immagine e dai nomi propri.
Nel 2010 nascevano, un po’ per caso e un po’ per urgenza d’espressione, i Poeti der Trullo. Ragazzi del quartiere ma anche di zone limitrofe, come Corviale, trovatisi a condividere l’amore per il verso. Non la droga, non le aggressioni pseudo-ideologiche tra fazioni rosse e nere, non il vuoto quotidiano e la disillusione. La poesia, piuttosto, come provocazione dolce e scommessa affilata.
Loro sono Er Bestia, Er Quercia, Er Pinto, Inumi Laconico, ‘A Gatta Morta, Marta der III lotto, Er Farco. Giovani, ironici, cocciuti sognatori metropolitani. O come amano definirsi: “metroromantici”. Che sono i figli di un romanticismo urbano, senza fronzoli né metriche polverose, senza retoriche, artifizi e stilemi: un modo contemporaneo d’essere ottocenteschi, impastati d’emotività e di inquietudine, di empatie e di minime ispirazioni, d’infinito, d’utopia e di malinconia sottile, scegliendo la strada come spazio d’avventura.
CORVIALE – IL SERPENTONE
Di proprietà dell’ATER del Comune di Roma (ex IACP, Istituto Autonomo Case Popolari), il complesso è stato progettato a partire dal 1972 da un team di 23 architetti coordinati da Mario Fiorentino[6] e composto fra gli altri da affermati professionisti come Federico Gorio, Piero Maria Lugli, Giulio Sterbini e Michele Valori.
Nelle intenzioni del progettista, Corviale avrebbe dovuto rappresentare un modello abitativo alternativo, in netto distacco dallo sviluppo urbanistico di Roma iniziato negli anni Sessanta, che aveva portato alla nascita di interi quartieri completamente privi di servizi, chiamati "quartieri dormitorio". L’idea innovativa era quella di modificare sostanzialmente la concezione delle periferie come erano state progettate fino allora, proponendo un nuovo modello che integrasse spazi privati con attività collettive, residenze con servizi[7], rifiutando il concetto di quartiere-dormitorio e privilegiando la ricchezza e complessità di funzioni e relazioni tipiche della città storica.[1]
I lavori, affidati ad un’unica impresa edile (la Salice II), iniziarono nel 1975[5] e avanzarono fra difficoltà e ritardi; furono sospesi nel 1982 per il fallimento della stessa impresa. L’architetto Fiorentino morì nello stesso anno per un infarto cardiaco, senza aver visto completare il suo progetto.
Le prime abitazioni furono consegnate nell’ottobre 1982 e il blocco residenziale fu terminato nel 1984[5]; ma già qualche mese dopo avvennero le prime occupazioni abusive da parte di circa settecento famiglie, che continuarono per tutti gli anni ’80 e ’90, nonostante non fossero stati ancora realizzati i servizi previsti a complemento delle abitazioni. In particolare il quarto piano della stecca centrale fu occupato abusivamente e i locali, che avrebbero dovuto essere adibiti a servizi, vennero usati come abitazioni, situazione che dura a tutt’oggi.[4]
Dopo anni di proposte, fra cui l’abbattimento e varie idee di riqualificazione, nel 2008 l’Ater e la Regione lazio hanno presentato un "piano di rinascita" articolato in due interventi: il primo, detto "Km Verde", progettato dall’architetta Guendalina Salimei del T-Studio, prevede la completa ristrutturazione del famigerato quarto piano, con l’abbattimento di ciò che esiste e la ricostruzione di 103 nuovi alloggi al posto dei servizi previsti da Fiorentino. lavori iniziati a Gennaio del 2019 e tuttora in corso; il secondo, è il progetto vincitore del Concorso internazionale ‘Rigenerare Corviale’ del 2015, intervento del team di progettazione coordinato da Laura Peretti architects. Il progetto prevede un nuovo masterplan per lo spazio pubblico dell’intero comparto, la realizzazione di quei servizi originariamente collocati al quarto piano, il ridisegno e la semplificazione dell’intera circolazione carrabile e pedonale, nonché una nuova permeabilità fra città e campagna. Dell’edificio vengono modificati gli accessi che passano da cinque a ventisette, tutto il basamento nella parte dell’attacco a terra, la zona della "frattura" che diviene una nuova piazza e il punto di connessione massima fra le diverse parti di territorio.
Numerosi sono gli interventi di street art a Corviale che vanno dalla programmazione di grandi opere, all’intervento spontaneo, alla riqualificazione artistica dei percorsi interni.
Oggi sono visibili gli interventi di riqualificazione del Km Verde a cui fa riferimento il film sotto citato.
Film con Paola Cortellessi
https://it.wikipedia.org/wiki/Scusate_se_esisto!
Trama
Con una brillante carriera professionale a Londra alle spalle, Serena, architetto di origine abruzzese, decide di ritornare a lavorare in Italia, a Roma. Per una donna ottenere un posto di lavoro all’altezza della sua qualifica si rivela tuttavia difficile, e per ottenere un progetto di riqualificazione del quartiere di Corviale, decide di farsi passare per uomo.
A Roma intanto conosce Francesco, uomo gay divorziato, con il quale stringe una profonda amicizia e a cui chiederà proprio di essere il fantoccio per il suo progetto.
PS. A CORVIALE LEGHEREMO LE BICI ACCANTO ALLA STAZIONE DEI VIGILI URBANI E VISITEREMO L’EDIFICIO A PIEDI PORTARE I LUCCHETTI!!!!
Il ritorno sarà libero, chi non conosce la strada verrà riaccompagnato al punto di Partenza.
La durata dell’uscita sarà fino all’ora di pranzo.
ACCOMPAGNATORI
- Roberto Cavallini – Tel. 335-8084764 – E-mail rbrt.cavallini@gmail.com
INFORMAZIONI
- Appuntamento
- ore 9,00 metro piramide
- Note
- kit riparazione
casco consigliato
LUCCHETTO BICI - Costi
- nessuno
- Link utili
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https://it.wikipedia.org/wiki/Trullo_(Roma)
https://it.wikipedia.org/wiki/Corviale - Immagini
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